Terminata la pausa Final4, ci si rituffa nellitalico campionato per quello che si annuncia essere uno dei rush finali fra i più equilibrati degli ultimi anni. Sei squadre racchiuse in quattro punti a giocarsi gli ultimi cinque posti a disposizione per i playoff, anche se la settima squadra, Varese, ha ancora qualche debole chance di farcela. In questo vortice di partite che si disputeranno nelle prossime due settimane, la Carpisa ricopre al momento una posizione di privilegio, potendo contare su una quasi certa ammissione alla post-season anche grazie ad una serie di vantaggi acquisiti negli scontri diretti (Udine e, al momento Roma e Virtus Bologna). Brutta magagna però per Piero Bucchi. Linfortunio occorso a Jon Stefansson mette nei guai il coach bolognese che dovrà fare a meno dellislandese presumibilmente fino a fine regular season (salvo miracoli in perfetto stile Lynn Greer). Stefansson è senza dubbio luomo cardine, il giocatore che funge da ago della bilancia per il gruppo azzurro. Senza dubbio il miglior difensore della Carpisa, Jon ha anche una funzione di equilibratore per le giocate di Greer. Lestro del play di Philadelphia viene espresso nella sua forma migliore quando al suo fianco cè la certezza di poter contare sul biondo esterno ex Dallas, che esprime il meglio di se ringhiando alle costole dellavversario di turno. Brutta tegola, dicevamo. Lo staff tecnico della Carpisa dovrà trovare un espediente per far di necessità virtù, perché probabilmente, anzi sicuramente, un sostituto vero di Stefansson non cè. Ci proverà il buon Larranaga, che ultimamente ha sempre risposto positivamente quando chiamato in causa. Probabilmente vedremo più spesso Greer e Spinelli contemporaneamente in campo. Ma qualsiasi sia la soluzione adottata, ognuno dovrà dare in campo lanima per sopperire alla mancanza di Jon. E non sarà affatto facile, perché quel tizio lì, quel biondino, è un giocatore che normalmente in campo gioca al 120% delle sue possibilità.
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