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Questione Sant’Antimo: le considerazioni di Calise
Da quel fatidico 19 marzo, data della nostra conferenza stampa di presentazione del progetto di iniziativa popolare, non c’e’ stato giorno che non si sia parlato di basket a Napoli. Anche se fosse servita solo a questo, la nostra sarebbe stata davvero una bella cosa. Ma… la nostra non era una provocazione fatta per stanare qualcuno o per offrire a altri la possibilità di mettersi in mostra per i più diversi motivi.
Questa progetto nasce da uno studio reale della situazione sportiva nazionale, della sua evoluzione, delle mosse utili per ridisegnare i progetti sportivi che vedono i classici mecenati allontanarsi sempre più dallo sport. E continuiamo a perseguire i nostri obiettivi, certi delle nostre idee, ma anche con la consapevolezza di dover tenere i piedi a terra e non raccontare frottole.
Ecco perché mi sento in dovere di fare un breve punto della situazione con voi tutti, anche in relazione all’articolo apparso sul Mattino di oggi, firmato da Stefano Prestisimone, che è per me molto più che un amico e che stimo tantissimo per la sua competenza e la sua affezione allo sport napoletano.
Dal 19 marzo ad oggi abbiamo raccolto circa 200 adesioni al Club dei tifosi, che costituiremo entro la prossima settimana. È un traguardo ottimo, considerando che non si sa ancora di cosa si parla, di una serie, di una squadra che abbia un nome ecc. Sulla nostra pagina di FB ci sono oltre 800 “mi piace”, convinti, motivati, partecipi quotidianamente agli sviluppi della iniziativa.
I contatti commerciali sono avviatissimi, sapete che non vendo aria, ma è giusto che vi informi che ci sono aziende seriamente interessate a seguirci sulla base proprio della impostazione che abbiamo dato al progetto. Entro 15 giorni costituiremo la società sportiva, che sarà una s.r.l. non dilettantistica.
Molti mi chiedono oggi un commento alle dichiarazioni del Presidente Cesaro, che sono, a mio avviso, molto chiare: non intendono acquisire titoli di Legadue, ma se conquisteranno la serie sul campo, sarà fisiologico venire a Napoli, anche se si rende conto della sofferenza dei suoi tifosi.
Altri mi chiedono “cosa faremo nel caso si concretizzasse il trasferimento di S.Antimo”? Continueremo nel nostro progetto, facendo sportivamente il tifo per i nostri amici. Non possiamo rischiare di fermare qualcosa che ha davvero la possibilità di concretizzarsi riportando una squadra di Napoli nel basket che conta, mentre magari non si realizzano le possibilità di altri di venire a Napoli con la loro squadra.
Se poi non dovessimo riuscire, per i motivi più diversi, saremo i primi a simpatizzare per i nostri amici e ci augureremo i loro migliori successi per andare a vedere qualche bella partita di basket, anche se di una squadra che non porta i nostri colori.
Salvatore Calise
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RIPARTIAMO DA… PAPALIA
Le dichiarazioni del Presidente sono l’unica nota positiva di queste ore, anzi di questi mesi che hanno seguito l’annuncio della … migrazione del titolo a Napoli. Ammettere gli errori, mostrare sincero dispiacere, sottolineare l’apporto del pubblico sono basi fondamentali per ricostruire, o meglio iniziare a costruire.
Leggo da parte di molti considerazioni che sono, onestamente, sbagliate. L’aver portato il basket a Napoli non è un affare. Sponsor latitanti da anni, una piazza attentissima piu’ ad una pipì di Lavezzi, anzi a quel tempo di Calajo, che ad un trionfo in coppa del basket, erano fatti ben noti a Papalia (ma anche che Napoli offra molto piu’ di Rieti, of course).
Ora, chi ha avuto la fortuna di andare al seguito della “vecchia” Napoli a Rieti ricorda certamente la perfetta organizzazione che c’era intorno alla squadra e se ha seguito le vicende del basket di questi ultimi anni, di come con pochi spiccioli, rispeto ai budget altissimi delle altre piazze, il gruppo creato dal Presidente avesse raggiunto al salvezza togliendosi più di qualche sfizietto!
Quindi logico non smantellare il gruppo, logico tentare di trapiantarlo a Napoli affiancando allo stesso elementi già esperti delle sempre troppo incomprensibili cose partenopee.
Da quel momento ad oggi pero’…. una parentesi che l’amaro sfogo del fine partita di domenica sembrerebbe voler chiudere, avendola ben compresa.
Da qui’ si riparte, il tempo c’e', i soldi n’zomma… che si fa Preside’??
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NON SPARATE SULLA CROCE ROSSA…
Ma se la croce rossa vuole fare la guerra….qualche schioppettata se la va a cercare! E da quello che si è visto a Siena ci aspetta un anno di schioppettate, sonore schioppettate!!!
Si lo so, qui si parla di cantiere, di tempo che c’è per recuperare e fondare una squadra. Ma da dove si parte??? Il coach dice che ha visto qualcosa di buono nel terzo, non si è accorto che Siena era ancora al bar a prendersi il tea?? Appena sono rientrati…, fare il pessimista non è da me, ma la realtà è crudetta e le cose che si vedono non le può nascondere nessuna promessa. La realtà è che se Siena avesse giocato con intensità altro che 40, e non credo che altri vorranno tirare i remi in barca così presto, anzi:
“La Lega Basket ha diramato il provvedimento con il quale dispone la programmazione televisiva delle gare del campionato di serie A in base agli accordi con Sky Sport.
La Martos Napoli tornerà sugli schermi di Sky Sport 2 HD sabato 31 ottobre alle 20 in occasione del derby con la Pepsi Caserta, gara valida per la 4^ giornata di andata.”
Qualcuno crede che a Caserta non stiano già fregandosi le mani pensando di farci il cappottino per l’imminente arrivo dell’inverno….?
Mah….
Ma se la croce rossa vuole fare la guerra….qualche schioppettata se la va a cercare! E da quello che si è visto a Siena ci aspetta un anno di schioppettate, sonore schioppettate!!!
Si lo so, qui si parla di cantiere, di tempo che c’è per recuperare e fondare una squadra. Ma da dove si parte??? Il coach dice che ha visto qualcosa di buono nel terzo, non si è accorto che Siena era ancora al bar a prendersi il tea?? Appena sono rientrati…, fare il pessimista non è da me, ma la realtà è crudetta e le cose che si vedono non le può nascondere nessuna promessa. La realtà è che se Siena avesse giocato con intensità altro che 40, e non credo che altri vorranno tirare i remi in barca così presto, anzi:
“La Lega Basket ha diramato il provvedimento con il quale dispone la programmazione televisiva delle gare del campionato di serie A in base agli accordi con Sky Sport.
La Martos Napoli tornerà sugli schermi di Sky Sport 2 HD sabato 31 ottobre alle 20 in occasione del derby con la Pepsi Caserta, gara valida per la 4^ giornata di andata.”
Qualcuno crede che a Caserta non stiano già fregandosi le mani pensando di farci il cappottino per l’imminente arrivo dell’inverno….?
Mah….
Salvatore Calise
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SULLA QUESTIONE RADIO … CRONACHE
Grazie a tutti gli amici che mi scrivono chiedendomi nuove e pareri, latito un po’ perchè in questo periodo il lavoro mi impedisce di essere presente ad allenamenti ed esibizioni varie, quindi non mi sembra giusto parlare o sparare giudizi senza avere conoscenza diretta delle cose.
Ma sulla questione radio sono più che preparato e intervengo volentieri anche perché tirato per la giacchetta dall’articolo di Enrico De Pompeis pubblicato su PallacanetroNapoli.it
Enrico pubblica la seguente dichiarazione di Alessandro Pasi :
“Ci sono stati dei rapporti con le radio locali – riferendosi a Radio KissKiss Napoli e Radio Marte – ma ancora oggi non è stato trovato alcun accordo. Mi dispiace per i tifosi ma al punto in cui siamo non so se Napoli avrà una radio ufficiale, non perchè noi non lo vogliamo ma da parte di questi emittenti non ci è stata fatta alcuna proposta o offerta ma sono state avanzate delle richieste, delle pretese economiche alle quali, al momento, non siamo in grado di rispondere.”
E quindi commenta: “Napoli quindi, probabilmente, non avrà una Radio Ufficiale e questo, cari lettori, è una vergogna non perchè la società non sia in grado di rispondere alle richieste economiche che si sono presentate, vergognoso è il modo in cui si sta approfittando di una società che è in difficoltà, una società che ha dovuto organizzare un trasferimento di sede all’ultimo momento, e che ha dovuto programmare un’intera stagione in poco meno di due mesi (squadra compresa) e che ancora non ha trovato l’appoggio di un partner. Alla situazione odierna è quindi, facilmente intuibile che chi non avrà la possibilità (per tempo o per denaro) di andare al palazzetto o di sottoscrivere un contratto con SKY non potrà seguire la propria squadra del cuore… pensateci!”
Senza parlarmi addosso, ma per essere chiaro da subito, credo che molti mi possano riconoscere una passione e un impegno per il basket che pochi possono vantare. Quando ero alla direzione di Kiss Kiss convinsi i miei editori di allora a puntare sul basket e riuscii a portare le radiocronache a Napoli, Scafati ed Avellino dotando ogni squadra di un proprio radiocronista, convinto allora come ora che ogni squadra debba avere una propria radio, di parte, tifosa ( ma non stupidamente di parte ) presente anche e soprattutto nella promozione del movimento città per città.
Lo stesso ho fatto a Radio Marte, dove,oltre ai servizi di informazione, ho convinto l’editore addirittura a dotare il palasport di un impianto di diffusione sonora ( in sostituzione di quella tortura precaria fatte di casse appoggiate al parquet che ammazzavano le prime file e non riuscivano a farsi sentire dall’alto), ribadisco a totale spesa della radio.
Beh, starete pensando Calì dove vuoi arrivare? Fino ad ora hai fatto dare e … mo te la vuoi prendere con Pasi e Papalia???
Non è così, Pasi rilascia una dichiarazione che De Pompeis virgoletta e quindi devo solo prendere atto che certamente così ha detto e puntualizzare la posizione di radio Marte.
Qui non si tratta di far soldi ma di tentare di coprire i costi di un insieme di servizi che ruotano intorno alla partita, la radiocronaca, l’impianto di diffusione, lo speaker, l’animazione. Abbiamo presentato ad Alessandro i costi e abbiamo messo a disposizione una quantità di spazi pubblicitari tali da coprirli, insomma ci siamo dichiarati pronti a fornire tutti i servizi a prezzo di costo (nessun guadagno per la radio ma solo i compensi per le persone coinvolte) e abbiamo detto oltre ai servizi di animazione al palasport diamo agli sponsor coinvolgibili anche spazi pubblicitari sulla radio.
Insomma si tratta di pagare l’impianto e le persone che ci lavoreranno, i radiocronisti, le trasferte, le bollette e pure qualche pizza menù in offerta alla stazione o all’autogrill, dove frequente ci siamo incrociati tifosi e cronisti tifosi.
Dal momento in cui ci siamo lasciati mi sono dato da fare per trovare ste coperture, anche Pasi vi confermerà non è facile, anzi è davvero complicatissimo in una città dove anche sul calcio (che non è sport più bello, ma che ha innegabilmente più contatti) è difficile portarne. Ragazzi non è na questione romantica, di passione o di fede. È un lavoro e per tenere su una radio, che ormai è un’azienda che dà da mangiare a decine di famiglie, occorre commercializzare gli spazi, se non si riesce non si può mettere a rischio una gestione che non è tranquilla neanche nei periodi di mucche pazze & grasse, figuriamoci di questi tempi.
Ultima precisazione, è da quando il Presidente ha iniziato a pensare a Napoli che ho suggerito di studiare un piano sponsorizzazione combinato tra media e squadra, la mia esperienza mi suggeriva che solo così si sarebbe potuto ottenere qualche risultato, l’ho riproposto a più riprese, ma ottenendo scarso interesse.
Con questo spero di aver risposto anche a De Pompeis che, giustamente, riferendosi alla dichiarazione di Pasi, ci accusava di voler speculare. Io non mi vergogno di andare a chiedere soldi a ipotetici sponsor, tentando di convincerli a investire sul basket, che farà al massimo 5000 presenze al palasport e qualche decina di migliaia di ascolti sulla radio, né tantomeno mi vergogno di pensare che i fonici debbano essere pagati come i cronisti, i biglietti dei treni e i pedaggi autostradali, allo stesso modo in cui dovranno essere pagati tecnici, giocatori ecc ecc ecc
O dovrei…???
Salvatore Calise
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Basketime 1 del 31 agosto 2009
Amici miei rieccoci! Anzi approfitto subito quanti hanno pensato usando tutti i canali possibili di chiedermi notizie in questi lunghi mesi di assenza del basket a Napoli. Si sono diffuse le voci più incredibili, quindi rispondo anche qui in modo definitivo: non c’entro niente con questo improvviso ritorno del basket a Napoli!! Ho incontrato il Presidente Papalia che ha avuto molti mesi fa la bontà di chiedermi un parere sulla situazione napoletana e ho conversato con lui di questo suo progetto quando era ancora in embrione.
Insomma non ho meriti o demeriti nel caso specifico. Piuttosto alcune idee e piccole convinzioni.
Prime e … seconde sensazioni:
Sto Papalia ha una sua competenza. In poche parole conosce la materia, ha sue idee precise e sa quello che vuole, ha ottima conoscenza dei giocatori, ottima e abbondante conoscenza delle strategie della Lega (basket). Altro discorso è raggiungere gli obiettivi, ma questa è storia da valutare seguendo le vicende, che a Rieti gli hanno dato sempre ragione. Ha confermato buona parte della “sua squadra” portandosi dietro alcuni uomini ( e donne) che gli assicurano continuità e dei quali evidentemente si fida e ha cercato su piazza sponde tecnico-politiche. Niente di strano, niente di male … così vanno le cose su questo pianeta
Papalia è un essere pericoloso durante le conferenze stampa se entrate in ritardo quando i posti a sedere sono esauriti, senza adeguato rifornimento di acqua e viveri … rischiate la vita.
Ha preso Marcelletti come coach … sprezzo del pericolo? Mancata conoscenza della piazza o segnale preciso?
Del resto … parleremo man mano che ne avremo occasione, magari sul forum. Intanto mi metto come tanti di voi alla finestra, non entusiasta, non ancora convinto, ammorbato dai soliti discorsi su questo (attualmente) inutile Mario Argento, anzi che qualcuno avvisi Ponticelli & C. di non parlarne mai più. Di questa e di altre fantastorie legate allo sport campano abbiamo fin troppo piene le … tasche.
Una panzata…